Tutela e salvaguardia delle rievocazioni storiche

 

Il contesto nazionale vede un fiorire di rievocazioni storiche attorno alle quali si formano e rinsaldano le comunità, animando la vita culturale e sociale di paesi e città. Si tratta di eventi pubblici centrati sulla ricostruzione e messa in scena di episodi o forme di vita del passato, i cui protagonisti sono impegnati nel rivivere contesti storici in modo immersivo. Fenomeni tutti contemporanei, possono rappresentare dei dispositivi identitari importanti impegnando le comunità in attività sociali e simboliche che danno luogo a una dialettica vivace e creativa tra passato e presente.

Il Progetto “Mappatura delle rievocazioni storiche” è stato ideato dal Servizio VI della Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio (DG ABAP) e dall’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale (ICPI) del MiC a partire dall’idea della costituzione di un Osservatorio nazionale sul fenomeno delle rievocazioni storiche presentata dal prof. Fabio Dei, docente di antropologia culturale presso l’Università di Pisa, a seguito del progetto Rievocare il passato. Memoria culturale e identità territoriali (http://rievocareilpassato.cfs.unipi.it/). La mappatura ha come obiettivo la realizzazione di un’ampia ricognizione sul territorio nazionale a carattere demoetnoantropologico volta a conoscere la varietà di tali espressioni culturali contemporanee. Con l’espressione “rievocazioni storiche” facciamo riferimento a un’“ampia gamma di eventi e pratiche pubbliche accomunate dalla volontà di rivivere o mettere in scena momenti del passato storico, attraverso performances di massa caratterizzate dall’uso di costumi e di ricostruzioni di ambienti e manufatti ‘d’epoca’” che coinvolgono gruppi di individui o intere comunità (F. Dei, C. Di Pasquale, 2017, Rievocare il passato: memoria culturale e identità territoriali, Pisa University Press, pag. 7). Il dato maggiormente rilevante, dal punto di vista demoetnoantropologico, è la vitalità delle manifestazioni e il coinvolgimento attivo della cittadinanza e dei territori, indipendentemente dalla correttezza filologica delle ricostruzioni degli eventi storici a cui fanno riferimento. Le tipologie delle manifestazioni di interesse del progetto sono le più varie, con una prioritaria attenzione a quelle incentrate sul contesto e la storia locali: momenti festivi legati a una località specifica, con componenti agonistiche, scenografie e costumi storici; sfilate, cortei, esibizioni, giochi, spettacoli di ambientazione storica e performance musicali; ricostruzioni di battaglie e eventi storici di ogni epoca; ricostruzioni d’ambiente e di vita quotidiana del passato; attività di living history; elementi rievocativi nell’ambito di eventi religiosi; ecc.

L’interesse del Servizio VI della DG ABAP e dell’ICPI per le rievocazioni storiche nasce nel 2018 dalle sollecitazioni pervenute dalle Soprintendenze Archeologia, Belle Arti e Paesaggio (SABAP) di alcuni territori, incentrate sulla ricerca di strumenti di tutela e sulla salvaguardia di manifestazioni ritenute centrali nell’ambito del patrimonio culturale immateriale locale. Parallelamente, la disponibilità di alcuni fondi residui dal “Fondo Nazionale per la Rievocazione Storica” (FNRS) del 2017 gestito dalla Direzione Generale Spettacolo ha permesso l’avvio di alcuni progetti da parte dell’ICPI. Nel 2019 è stato avviato un progetto di tutela partecipativa e documentazione del Corteo Storico della Repubblica Fiorentina e del Calcio Storico, ancora in corso, che sta mettendo in luce l’importanza e la complessità di tali espressioni culturali e delle relative forme di conservazione e valorizzazione. Altre iniziative di valorizzazione hanno avuto ad oggetto le rievocazioni storiche, come le mostre promosse nel 2019 (http://www.idea.mat.beniculturali.it/attivita/eventi/item/843-laculturanonsiferma-lafestanonsiferma-rievocazioni-storiche-i-progetti-in-corso). Come emerge anche dalle numerose candidature che pervengono ogni anno in risposta al bando FNRS del MiC, si tratta di un fenomeno diffuso e variegato che merita attenzione e la cui significatività può essere resa appieno dallo studio antropologico.

L’ICPI ha affidato un incarico alla Società Italiana per la Museografia e i Beni DEA (Simbdea), associazione che ha maturato nel tempo, anche nel corso di pregresse collaborazioni con il MiC, esperienze e conoscenze nel campo della museografia e dei patrimoni culturali, materiali e immateriali, spesso in stretta relazione con processi e richieste scaturite direttamente dai territori, legate in particolare alle questioni di etica della ricerca sociale, della partecipazione delle comunità e delle metodologie di indagine etnografica con particolare riferimento al tema degli “inventari del patrimonio immateriale” e ai sistemi di catalogazione scientifica. Come associazione accreditata dal Comitato intergovernativo della Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, l’associazione ha inoltre maturato esperienze anche a livello internazionale.

Sono stati costituiti un Gruppo di lavoro (formato, per il MiC, da Valentina Santonico, Valeria Trupiano e Alessia Villanucci; per Simbdea, Alessandra Broccolini, Emanuela Rossi, Lia Giancristofaro, Vita Santoro) e un Comitato Scientifico (formato, oltre che dai membri del Gruppo di lavoro, dal Direttore dell’ICPI, Leandro Ventura e da studiosi esperti di Rievocazioni storiche e tematiche affini, quali: Pietro Clemente, Fabio Dei, Caterina Di Pasquale, Vito Lattanzi, Ferdinando Mirizzi, Fabio Mugnaini, Vincenzo Padiglione, Daniele Parbuono, Aurora Savelli, Pino Schirripa, Valentina Zingari). È stata costituita una Commissione per la valutazione delle candidature (composta dalle tre funzionarie del MiC, dal Direttore dell’ICPI Leandro Ventura, e, per SIMBDEA, da Alessandra Broccolini, Emanuela Rossi e Rosario Perricone). SIMBDEA è stata incaricata inoltre dei compiti di tutoraggio e segreteria (tutor: Vita Santoro; segreteria: Sara Cozzani).

È stato inoltre realizzato un primo elenco di più di mille manifestazioni a cura del Servizio VI e dell’ICPI che, oltre ai dati reperiti dalle autocandidature raccolte tramite il bando FNRS 2019 e da fonti web, ha incorporato anche le informazioni richieste agli Istituti periferici del MiC e reperite dalle Pro Loco. Il progetto vede infatti la collaborazione, in tutte le sue fasi, di importanti presidi territoriali quali le Soprintendenze ABAP e l’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia (Unpli). Dopo la prima fase di ricognizione, la ricerca antropologica vera a propria avrà l’obiettivo di mappare e approfondire un numero limitato di rievocazioni.
Nel corso di un anno, i ricercatori dovranno redigere delle schede catalografiche e inventariali, sperimentando, nella prima fase di lavoro, la “scheda descrittiva per eventi culturali” elaborata dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) e, nella seconda fase, nuove forme di schedatura partecipata, dando il più possibile spazio e risalto a forme locali di documentazione e di “patrimonializzazione” che possono esprimersi ad esempio in archivi audiovisivi, collezioni di oggetti, musei o iniziative di associazionismo locale. Come base teorica e metodologica del progetto si colloca il patrimonio comune disciplinare relativo ai processi di “identificazione partecipativa”, documentazione e ricerca sul patrimonio immateriale per sua definizione strettamente legato alle comunità che ne sono detentrici e protagoniste in forma contestuale, relazionale, collaborativa, processuale, sostenibile.

Si sta valutando di introdurre anche uno specifico focus su “Covid e rievocazioni”, per indagare le eventuali specifiche modalità attraverso cui elementi culturali delle manifestazioni sono stati e/o vengono vissuti anche in assenza dello svolgimento vero e proprio, approfondendo la memoria comunitaria delle rievocazioni.

Le schede che i ricercatori utilizzeranno nel corso dell’indagine sono schede sperimentali che, mediante il progetto, potranno essere modificate e affinate con l’obiettivo di produrre strumenti ufficiali istituzionali e che consentiranno di inserire i risultati del progetto all’interno delle banche dati del MiC raggiungendo in questo modo uno degli obiettivi della restituzione che sta emergendo dal riscontro delle comunità di eredità.

Si prevedono ulteriori modalità di restituzione dei risultati dell’indagine, quali la pubblicazione degli elenchi e delle schede sul sito web dell’ICPI, assieme ad una resa grafica geolocalizzata; pubblicazioni e convegni.

 

Novembre 2021: Al via la ricerca nazionale del Ministero della Cultura sulle rievocazioni storiche con la formazione ai ricercatori.

Il prof. Daniele Parbuono (Università degli Studi di Perugia)

Il progetto “Mappatura delle rievocazioni storiche sul territorio nazionale” ha avviato la fase di ricerca con le prime giornate di formazione rivolte agli otto antropologi culturali selezionati, svolte venerdì 5 e sabato 6 novembre presso la Sala Carpitella dell’ICPI. Nel corso delle giornate, organizzate assieme alla Società Italiana per la Museografia e i Beni Demoetnoantropologici (SIMBDEA), sono stati presentati gli obiettivi, gli strumenti e il metodo di lavoro da parte delle funzionarie demoetnoantropologhe che curano il progetto, Valentina Santonico, Valeria Trupiano e Alessia Villanucci, e le questioni teoriche e interpretative da parte di alcuni membri del Comitato Scientifico del progetto, Pietro Clemente (presidente onorario SIMBDEA), Fabio Dei (Università di Pisa) e Daniele Parbuono (Università degli Studi di Perugia). SIMBDEA ha coadiuvato la discussione, con la presenza del presidente Alessandra Broccolini, e ha fornito le prime indicazioni operative, con l’intervento del tutor Vita Santoro.

 

Le funzionarie demoantropologhe Valentina Santonico e Valeria Trupiano e la prof.ssa Alessandra Broccolini, (SIMBDEA) presentano ai ricercatori il corso di formazione.

 

Ideato dal Servizio VI della Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio (DG ABAP) e dall’ICPI e implementato con la collaborazione di SIMBEDA, il progetto ha l’obiettivo di realizzare un’ampia ricognizione delle rievocazioni storiche sul territorio nazionale. Caratterizzate da una crescita esponenziale, grande vitalità e da un importante investimento da parte delle comunità di eredità, si configurano come un’“ampia gamma di eventi e pratiche pubbliche accomunate dalla volontà di rivivere o mettere in scena momenti del passato storico, attraverso performances di massa caratterizzate dall’uso di costumi e di ricostruzioni di ambienti e manufatti d’epoca” che coinvolgono gruppi di individui o intere comunità (F. Dei, C. Di Pasquale, 2017, Rievocare il passato: memoria culturale e identità territoriali, Pisa University Press, pag. 7).

 

 

I ricercatori del progetto (Maria Elena Buslacchi, Elisabetta Frasca, Valentina Gamberi, Bianca Myftari, Mario Pesce, Daniele Quadraccia, Omerita Ranalli, Francesca Romana Uccella).

I ricercatori – Maria Elena Buslacchi, Elisabetta Frasca, Valentina Gamberi, Bianca Myftari, Mario Pesce, Daniele Quadraccia, Omerita Ranalli, Francesca Romana Uccella – in questa prima fase del progetto selezioneranno almeno cinquanta rievocazioni ciascuno per documentarle sperimentando la “scheda descrittiva per eventi culturali” elaborata dall’Istituto Centrale per il Catalogio e la Documentazione (ICCD), a partire da un elenco di più di mille manifestazioni realizzato dal Servizio VI DG ABAP e dall’ICPI utilizzando una pluralità di fonti che comprendono i dati forniti dalle Soprintendenze Archeologia Belle Arti e Paesaggio (SABAP), dalle Direzioni Regionali Musei (DRM) coinvolte e dall’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia (UNPLI).

Si tratta di un progetto che vede la partecipazione di molti soggetti che stanno contribuendo, da diverse prospettive, alla costruzione di uno spazio di osservazione del fenomeno delle rievocazioni storiche su scala nazionale individuando e documentando un patrimonio culturale immateriale che si sta configurando di estremo interesse in relazione ai processi di patrimonializzazione delle comunità di eredità.

II progetto prevede anche la realizzazione di diversi canali di restituzione degli esiti della ricerca, tra cui la realizzazione di uno spazio specificamente dedicato alle rievocazioni storiche sul nuovo sito ICPI all’interno del quale saranno resi fruibili la mappatura degli eventi e i relativi corredi documentari.

 

Maggio 2022: conclusione della mappatura nazionale e avvio dell’approfondimento partecipativo con le comunità.

Napoleonica al Forte di Bard, Archivi Associazione Forte di Bard (Bard)

Giovedì 12 maggio si è conclusa la prima fase del progetto con una giornata di presentazione e discussione del lavoro finora svolto dai ricercatori, dando inizio all’ultima fase della ricerca. Gli otto ricercatori hanno infatti consegnato e presentato una versione affinata del primo elenco delle rievocazioni relative ai territori di competenza, messo loro a disposizione dall’ICPI. Hanno inoltre illustrato il processo e i risultati dell’attività di compilazione delle cinquanta schede redatte o in corso di redazione da ciascuno di loro, sperimentando lo strumento catalografico elaborato dall’ICCD al fine di individuare e documentare eventi culturali. La selezione è stata fatta a partire da criteri elaborati dall’ICPI con il concorso del Comitato Scientifico per orientare, applicandoli con una flessibilità volta a restituire le peculiarità territoriali, questa prima ricognizione del fenomeno: rappresentatività territoriale, varietà tipologica, vitalità (declinata utilizzando il parametro dei 5 anni minimo di attività e in corso), definizione della manifestazione quale “rievocazione” da parte della comunità, riferimento a un evento storico reale o percepito come tale, inclusione di eventi a carattere religioso nel caso di presenza di elementi rievocativi.

Corteo Storico del Palio di Asti, foto di Beppe Lachello (Asti – 2019)

Nella fase di lavoro appena conclusa, così come in questo incontro, è stata preziosa la collaborazione dei funzionari responsabili di area V e dei funzionari demoetnoantropologi delle Soprintendenze Archeologia Belle Arti e Paesaggio che hanno messo a disposizione dei ricercatori la conoscenza e i contatti relativi ai rispettivi territori, così come importante è stata la partecipazione dell’Unpli e delle tante Pro Loco, associazioni e istituzioni locali che hanno permesso di avere le informazioni indispensabili a ricostruire il vitale panorama delle rievocazioni in Italia. La partecipazione del Comitato scientifico e del Gruppo di Lavoro ha consentito di affrontare con ricchezza di competenze e prospettive le questioni complesse di ordine metodologico che una ricerca sperimentale come questa inevitabilmente e auspicabilmente pone.

Durante il mese di gennaio si è unito al progetto, come tirocinante nell’ambito del Master di II livello “Studi dell’ambiente e del territorio – Environmental Humanities” del Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo dell’Università degli Studi “Roma Tre”, il dott. Alejandro Gana Nuñez il quale ha approfondito alcuni aspetti metodologici del progetto individuando categorie utili a restituire graficamente, a fine progetto, dati qualitativi e quantitativi prodotti.

 

 

alcune delle locandine delle rievocazioni storiche mappate dai ricercatori del progetto

 

Importante segnalare anche le occasioni di formazione che hanno caratterizzato questi mesi di attività dei ricercatori: un approfondimento è stato dedicato al trattamento dei dati personali e ai relativi strumenti specificatamente prodotti dall’ICPI per questo progetto, a cura dell’avv. Stefania De Francesco; le funzionarie dott.sse Ada Gabucci, Maria Letizia Mancinelli e Elena Musumeci dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione hanno presentato la scheda descrittiva per eventi culturali e hanno costantemente coadiuvato i ricercatori in merito alla sua applicazione; questi ultimi, a loro volta, stanno fornendo riscontri relativi alla sua sperimentazione. Un altro momento formativo ha visto la presentazione della scheda R.E.I.L. – Registro delle Eredità Immateriali di Lombardia da parte della dott.ssa Agostina Lavagnino, responsabile del progetto della Regione Lombardia, Direzione Generale Autonomia e Cultura, Archivio di Etnografia e Storia Sociale (AESS). Questo tracciato, volto alla documentazione del patrimonio immateriale, sarà utilizzato sperimentalmente nella seconda fase del progetto, appena avviata, per approfondire qualitativamente un minimo di tre rievocazioni individuate da ogni ricercatore, assieme al Comitato Scientifico, tra le cinquanta già schedate.

La ricerca dunque proseguirà ora sui territori, con indagini sul campo finalizzate ad approfondire, mediante etnografia partecipativa, il vissuto e le rappresentazioni locali di un mondo culturale che sta emergendo in tutta la sua vastità e vitalità.

 

 

Giugno 2022: conclusa la sperimentazione della scheda descrittiva per eventi culturali

Bozza di scheda in sperimentazione

La mappatura delle rievocazioni storiche condotta dai ricercatori coordinati dall’ICPI in collaborazione con SIMBDEA prosegue raggiungendo i molti obiettivi previsti dal progetto. Tra questi, la sperimentazione della scheda descrittiva per eventi culturali elaborata dall’ICCD. Si tratta di uno strumento catalografico utile a descrivere eventi culturali, sociali e storici con la possibilità di associare materiali di qualunque tipo (fotografici, sonori, audiovisivi, ecc.) per la documentazione e la restituzione dell’avvenimento. L’authority può costituire uno strumento utile ai fini del censimento generale degli eventi identificati su un territorio in differenti momenti storici, anche non coevi alla compilazione, e può rappresentare una chiave di accesso ad altre risorse rilevanti e collegate all’evento descritto, attraverso l’instaurazione di relazioni trasversali.

Il lavoro di sperimentazione svolto in questi mesi ha visto un costante dialogo tra gli otto ricercatori (Maria Elena Buslacchi, Elisabetta Frasca, Valentina Gamberi, Daniele Quadraccia, Bianka Myftari, Mario Pesce, Omerita Ranalli, Francesca Uccella), la tutor Vita Santoro, le funzionarie dell’ICPI (Valentina Santonico, Valeria Trupiano, Alessia Villanucci), referenti della verifica scientifica delle schede, e le funzionarie dell’ICCD che  partecipano al progetto, Maria Letizia Mancinelli e Elena Musumeci, le quali hanno fornito gli indirizzi metodologici per l’applicazione della nuova scheda, con chiarimenti e indicazioni sulla sua compilazione nel corso dell’attività sul campo. La sperimentazione si è conclusa il 9 giugno, giorno in cui i ricercatori hanno presentato alle funzionarie dell’ICCD osservazioni e proposte relative allo strumento catalografico in corso di elaborazione alla luce delle circa cinquanta schede realizzate da ciascuno per un totale di più di quattrocento riscontri catalografici. Questi ultimi, redatti nel sistema Sigecweb, saranno pubblicati sul sito del Catalogo Generale dei Beni Culturali https://catalogo.beniculturali.it/ a fine progetto.

Se, da una parte, l’impiego della scheda descrittiva per eventi culturali si è rivelato molto prezioso per arricchire le informazioni riguardanti una parte delle circa 1200 rievocazioni censite nell’ambito del progetto, dall’altro la sua sperimentazione tramite l’attività di ricerca ha fornito al Ministero della Cultura dati e riscontri competenti, utili alla strutturazione di questo nuovo strumento di lavoro.

 

Aprile 2023: conclusione dell’approfondimento etnografico

 Si è recentemente conclusa l’ultima fase del progetto di indagine sulle rievocazioni storiche, dedicata agli approfondimenti etnografici degli eventi selezionati dagli otto ricercatori incaricati (Maria Elena Buslacchi, Elisabetta Frasca, Valentina Gamberi, Daniele Quadraccia, Bianka Myftari, Mario Pesce, Omerita Ranalli, Francesca Uccella) in accordo con il Comitato Scientifico. Ventiquattro manifestazioni, tra le oltre quattrocento già documentate per mezzo della Scheda EVE – Eventi culturali 4.01, elaborata dall’ICCD, sono state oggetto di una ulteriore analisi nei territori di riferimento volta a approfondire gli aspetti immateriali. Questa seconda fase di ricerca ha visto i ricercatori impegnati nella documentazione, anche audio-visiva e fotografica, degli elementi di interesse attraverso la scheda ICH messa a disposizione dall’Archivio di Etnografia e Storia Sociale della Regione Lombardia (https://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/DettaglioServizio/servizi-e-informazioni/Enti-e-Operatori/Cultura/Beni-culturali/servizio-registro-delle-eredita-Immateriali-regione-+lombardia/registro-eredita-immateriali-lombardia).

Tale strumento, nato per la documentazione e valorizzazione degli elementi del patrimonio culturale immateriale della Lombardia e il loro inserimento nel relativo Registro regionale, recepisce le indicazioni contenute nella Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale UNESCO (2003) e prevede la partecipazione attiva delle comunità e dei soggetti detentori all’interno del processo di acquisizione degli elementi utili alla redazione della scheda.

Il 5 aprile si è svolta la riunione conclusiva di presentazione e discussione dei risultati del progetto. L’occasione ha visto presenti, oltre agli otto ricercatori, il comitato scientifico (composto, per il MiC, dal Direttore dell’ICPI, Leandro Ventura, da Valentina Santonico, Valeria Trupiano e Alessia Villanucci; per Simbdea, Alessandra Broccolini, Emanuela Rossi, Lia Giancristofaro, Vita Santoro e da studiosi esperti di Rievocazioni storiche e tematiche affini: Pietro Clemente, Fabio Dei, Caterina Di Pasquale, Vito Lattanzi, Ferdinando Mirizzi, Fabio Mugnaini, Vincenzo Padiglione, Daniele Parbuono, Aurora Savelli, Pino Schirripa, Valentina Zingari) e i referenti dell’ICCD (dott.sse Maria Letizia Mancinelli e Elena Musumeci) e della Regione Lombardia (dott.ssa Maria Agostina Lavagnino) coinvolti.

Oltre a presentare una sintetica panoramica del proprio lavoro, ciascun ricercatore si è soffermato sugli esiti della sperimentazione della scheda ICH, al fine di condividere puntuali osservazioni in riferimento al suo impiego nel corso delle etnografie condotte, al pari di quanto effettuato, al termine della prima fase, per la scheda EVE. Dalla presentazione complessiva è emersa l’immagine di un panorama nazionale di rievocazioni storiche estremamente articolato e diversificato, accomunato dal riferimento ad una comune sintassi performativa.

Nella stessa occasione è stata presentata una prima bozza del sito web che l’ICPI sta allestendo come parte delle iniziative di restituzione al pubblico del lavoro svolto. Al suo interno saranno rese consultabili tutte le schede di documentazione prodotte, una selezione dei materiali audio-visuali e fotografici realizzati o reperiti sui territori di ricerca, oltre a una mappatura geolocalizzata degli eventi documentati. Il sito, ancora in fase di completamento, si presenterà anche come contenitore di approfondimenti e aggiornamenti in merito ad eventuali ulteriori iniziative di studio e riflessione sul tema delle rievocazioni storiche sul territorio.

 

Settembre 2023: Giornata di restituzione pubblica degli esiti del progetto mappatura delle rievocazioni storiche sul territorio nazionale

 

mappatura delle rievocazioni storiche sul territorio nazionale

Il 20 settembre dalle ore 9.00 alle ore 18.00,  presso la sala Carpitella dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, sono stati presentati gli esiti del progetto “Mappatura delle rievocazioni storiche sul territorio nazionale”.

Alla presenza dell’On. Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura della Camera e di Alessandra Barbuto, delegata del Direttore Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio, Luigi La Rocca, è stata illustrata la ricognizione sugli eventi rievocativi ideata e sviluppata dall’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale in collaborazione con la Società italiana per la museografia e i beni demoetnoantropologici.

La mappatura georeferenziata e le schede qualitative di approfondimento delle rievocazioni, restituite al pubblico attraverso un apposito sito web, sono stati i principali risultati presentanti in questa occasione, assieme all’elaborazione di criteri utili all’individuazione di eventi di interesse demoetnoantropologico. Il progetto, infatti, ha avuto come finalità la realizzazione di una prima mappatura del fenomeno rievocativo sul territorio nazionale e di un suo approfondimento quale elemento di interesse nell’ambito del patrimonio culturale immateriale italiano.

Insieme ai referenti ICPI e SIMBDEA, e con la partecipazione del Comitato scientifico composto da Alessandra Broccolini (SIMBDEA, Sapienza Università di Roma), Pietro Clemente (SIMBDEA), Fabio Dei (Università di Pisa), Caterina Di Pasquale (Università di Pisa), Lia Giancristofaro (SIMBDEA, Università degli studi “G. d’Annunzio”), Vito Lattanzi (Museo delle Civiltà), Ferdinando Mirizzi (SIAC, Università della Basilicata), Fabio Mugnaini (Università degli Studi di Siena), Vincenzo Padiglione (SIMBDEA, Fondazione Università degli Studi di Roma Sapienza) Daniele Parbuono (Scuola di Specializzazione in Beni Demoetnoantropologici di Perugia), Emanuela Rossi (SIMBDEA, Università degli Studi di Firenze), Leandro Ventura, Valentina Santonico, Valeria Trupiano, Alessia Villanucci (Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale), Vita Santoro (SIMBDEA, Università della Basilicata) Aurora Savelli (Università di Napoli “L’Orientale”), Pino Schirripa (Università degli Studi di Messina),Valentina Zingari (SIMBDEA), sono intervenuti durante la mattina anche tutti i rappresentati degli enti coinvolti progetto: Gabriele Desiderio (Unione Pro Loco d’Italia), Maria Letizia Mancinelli e Elena Musumeci (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione), Agostina Lavagnino (Regione Lombardia, Archivio di Etnografia e Storia Sociale e in ricerche correlate), Umberto Croppi (Federculture).

Gli otto ricercatori autori della mappatura e della relativa documentazione hanno presentato le ricerche svolte nei diversi territori: Maria Elena Buslacchi, Elisabetta Frasca, Valentina Gamberi, Bianka Myftari, Mario Pesce, Daniele Quadraccia, Omerita Ranalli e Francesca Romana Uccella.

Hanno fatto seguito approfondimenti da vari contesti territoriali attraverso la presentazione di casi di ricerca, valorizzazione e attività normativa ad opera di Maria Antonella Fusco e Jacopo Matricciani (Associazione Italiana di Public History), Francesco Aquilanti e Miriam Mandosi (Museo delle Civiltà), Federico Eligi e Roberta Benini (Regione Toscana), Carlo Paolocci (Associazione Umbra Rievocazioni Storiche). A conclusione dell’iniziativa, sono stati previsti brevi interventi da parte di presidenti e rappresentanti di alcune associazioni che hanno presentato casi specifici di attività rivolte alla valorizzazione del linguaggio rievocativo quale strumento di animazione culturale dei territori: Associazione Rievocazione Storica Lazio; Fondazione Oristano; Federazione Storica Siciliana; Federazione dei Circoli Culturali e Ricreativi del Trentino; Pro Loco Fogliano Redipuglia; Associazione Emilia Romagna Rievocazioni Storiche e il Network “Da Lepanto all’Incontro”.

Tutti i materiali fotografici e audiovisivi prodotti nel corso della ricerca sono accessibili al pubblico, oltre che nel sito web, negli archivi ICPI per attività di consultazione, studio e ricerca.

I materiali esito del progetto sono liberamente consultabili all’indirizzo: https://rievocazionistoriche.cultura.gov.it/

 

programma dell'evento

 

È online la mappa georeferenziata delle rievocazioni storiche censite e documentate dall’ICPI

Il 20 settembre, in occasione della giornata di presentazione dei risultati del progetto di “Mappatura delle rievocazioni storiche sul territorio nazionale”, è stato pubblicato il sito che restituisce al pubblico i risultati della ricerca svolta. Il sito è incentrato sulla mappa georeferenziata che riporta le rievocazioni documentate mediante tre diversi livelli di approfondimento. Grazie al censimento di 1294 rievocazioni, la mappa riporta in forma sintetica i principali dati utili a collocarle nello spazio, individuando il periodo di svolgimento e la data della prima edizione. Di queste, 418 manifestazioni sono state approfondite tramite la compilazione di schede catalografiche, che riportano alcune informazioni relative all’evento rievocato, al suo svolgimento delle rievocazioni e agli enti o associazioni che lo organizzano. Infine, una limitata selezione di manifestazioni è stata documentata etnograficamente, restituendo in maniera più analitica vissuti e prospettive dei protagonisti.

Si tratta di una ricognizione esplorativa svolta a livello nazionale con l’intento di indagare e presentare una panoramica del fenomeno che, seppur inevitabilmente parziale, vista la sua vastità, offra al pubblico e alle istituzioni uno spaccato di queste realtà, numericamente in crescita. L’approccio demoetnoantropologico adottato nella restituzione degli esiti permette una lettura qualitativa delle rievocazioni approfondite, consentendo a chi naviga il sito di saggiare molteplici aspetti: la varietà e la ricchezza culturale di questi eventi che coinvolgono le comunità locali, le loro storie, memorie e racconti, le forme dell’artigianato, lo scambio intergenerazionale, lo stare e il fare insieme nell’elaborazione di immaginari e valori comuni all’insegna della pluralità e della stratificazione delle vicende storiche che hanno attraversato il nostro paese.

https://rievocazionistoriche.cultura.gov.it/

 

Dialogo con i territori a partire dagli esiti del progetto

A ridosso della giornata di presentazione pubblica degli esiti del progetto di Mappatura delle rievocazioni storiche, organizzata presso l’ICPI il 20 settembre, il direttore Leandro Ventura e le funzionarie responsabili del progetto, Valentina Santonico, Valeria Trupiano e Alessia Villanucci, sono stati invitati a intervenire nell’ambito di iniziative incentrate sulle rievocazioni storiche. L’interesse dei territori per il tema è grande e non si esaurisce nell’organizzazione delle manifestazioni. Vengono infatti programmate anche giornate di presentazione e confronto e iniziative di ordine culturale, politico ed economico che vedono la partecipazione di diversi soggetti attivamente impegnati a vari livelli.

Nel caso della giornata del 9 settembre, svoltasi a Orvieto nella sala dei Quattrocento del Palazzo del Capitano del Popolo e organizzata dall’Associazione Umbra Rievocazioni Storiche, il focus è stato quello della discussione di alcune proposte di legge regionali e nazionali. Al tema trattato, l’ICPI ha contributo presentando il documento redatto dal Comitato Scientifico del progetto in cui sono stati stabiliti una serie di criteri di interesse demoetnoantropologico utili alle attività di salvaguardia delle rievocazioni storiche.

Sabato 7 ottobre a Viterbo, presso la Sala Regia del Palazzo dei Priori e nell’ambito del Festival dei luoghi medievali, la presentazione dei presupposti, del metodo e dei risultati del progetto ha fornito opportuni riferimenti di tipo tecnico-scientifico alla prospettiva progettuale al centro della giornata, ovvero la strutturazione e implementazione di un’offerta turistica transregionale incentrata sulle rievocazioni storiche medioevali intese quali eventi dalla valenza identitaria.