Tutela e salvaguardia delle rievocazioni storiche

 

Il contesto nazionale vede un fiorire di rievocazioni storiche attorno alle quali si formano e rinsaldano le comunità, animando la vita culturale e sociale di paesi e città. Si tratta di eventi pubblici centrati sulla ricostruzione e messa in scena di episodi o forme di vita del passato, i cui protagonisti sono impegnati nel rivivere contesti storici in modo immersivo. Fenomeni tutti contemporanei, possono rappresentare dei dispositivi identitari importanti impegnando le comunità in attività sociali e simboliche che danno luogo a una dialettica vivace e creativa tra passato e presente.

Il Progetto “Mappatura delle rievocazioni storiche” è stato ideato dal Servizio VI della Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio (DG ABAP) e dall’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale (ICPI) del MiC a partire dall’idea della costituzione di un Osservatorio nazionale sul fenomeno delle rievocazioni storiche presentata dal prof. Fabio Dei, docente di antropologia culturale presso l’Università di Pisa, a seguito del progetto Rievocare il passato. Memoria culturale e identità territoriali (http://rievocareilpassato.cfs.unipi.it/). La mappatura ha come obiettivo la realizzazione di un’ampia ricognizione sul territorio nazionale a carattere demoetnoantropologico volta a conoscere la varietà di tali espressioni culturali contemporanee. Con l’espressione “rievocazioni storiche” facciamo riferimento a un’“ampia gamma di eventi e pratiche pubbliche accomunate dalla volontà di rivivere o mettere in scena momenti del passato storico, attraverso performances di massa caratterizzate dall’uso di costumi e di ricostruzioni di ambienti e manufatti ‘d’epoca’” che coinvolgono gruppi di individui o intere comunità (F. Dei, C. Di Pasquale, 2017, Rievocare il passato: memoria culturale e identità territoriali, Pisa University Press, pag. 7). Il dato maggiormente rilevante, dal punto di vista demoetnoantropologico, è la vitalità delle manifestazioni e il coinvolgimento attivo della cittadinanza e dei territori, indipendentemente dalla correttezza filologica delle ricostruzioni degli eventi storici a cui fanno riferimento. Le tipologie delle manifestazioni di interesse del progetto sono le più varie, con una prioritaria attenzione a quelle incentrate sul contesto e la storia locali: momenti festivi legati a una località specifica, con componenti agonistiche, scenografie e costumi storici; sfilate, cortei, esibizioni, giochi, spettacoli di ambientazione storica e performance musicali; ricostruzioni di battaglie e eventi storici di ogni epoca; ricostruzioni d’ambiente e di vita quotidiana del passato; attività di living history; elementi rievocativi nell’ambito di eventi religiosi; ecc.

L’interesse del Servizio VI della DG ABAP e dell’ICPI per le rievocazioni storiche nasce nel 2018 dalle sollecitazioni pervenute dalle Soprintendenze Archeologia, Belle Arti e Paesaggio (SABAP) di alcuni territori, incentrate sulla ricerca di strumenti di tutela e sulla salvaguardia di manifestazioni ritenute centrali nell’ambito del patrimonio culturale immateriale locale. Parallelamente, la disponibilità di alcuni fondi residui dal “Fondo Nazionale per la Rievocazione Storica” (FNRS) del 2017 gestito dalla Direzione Generale Spettacolo ha permesso l’avvio di alcuni progetti da parte dell’ICPI. Nel 2019 è stato avviato un progetto di tutela partecipativa e documentazione del Corteo Storico della Repubblica Fiorentina e del Calcio Storico, ancora in corso, che sta mettendo in luce l’importanza e la complessità di tali espressioni culturali e delle relative forme di conservazione e valorizzazione. Altre iniziative di valorizzazione hanno avuto ad oggetto le rievocazioni storiche, come le mostre promosse nel 2019 (http://www.idea.mat.beniculturali.it/attivita/eventi/item/843-laculturanonsiferma-lafestanonsiferma-rievocazioni-storiche-i-progetti-in-corso). Come emerge anche dalle numerose candidature che pervengono ogni anno in risposta al bando FNRS del MiC, si tratta di un fenomeno diffuso e variegato che merita attenzione e la cui significatività può essere resa appieno dallo studio antropologico.

L’ICPI ha affidato un incarico alla Società Italiana per la Museografia e i Beni DEA (Simbdea), associazione che ha maturato nel tempo, anche nel corso di pregresse collaborazioni con il MiC, esperienze e conoscenze nel campo della museografia e dei patrimoni culturali, materiali e immateriali, spesso in stretta relazione con processi e richieste scaturite direttamente dai territori, legate in particolare alle questioni di etica della ricerca sociale, della partecipazione delle comunità e delle metodologie di indagine etnografica con particolare riferimento al tema degli “inventari del patrimonio immateriale” e ai sistemi di catalogazione scientifica. Come associazione accreditata dal Comitato intergovernativo della Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, l’associazione ha inoltre maturato esperienze anche a livello internazionale.

Sono stati costituiti un Gruppo di lavoro (formato, per il MiC, da Valentina Santonico, Valeria Trupiano e Alessia Villanucci; per Simbdea, Alessandra Broccolini, Emanuela Rossi, Lia Giancristofaro, Vita Santoro) e un Comitato Scientifico (formato, oltre che dai membri del Gruppo di lavoro, dal Direttore dell’ICPI, Leandro Ventura e da studiosi esperti di Rievocazioni storiche e tematiche affini, quali: Pietro Clemente, Fabio Dei, Caterina Di Pasquale, Vito Lattanzi, Ferdinando Mirizzi, Fabio Mugnaini, Vincenzo Padiglione, Daniele Parbuono, Aurora Savelli, Pino Schirripa, Valentina Zingari). È stata costituita una Commissione per la valutazione delle candidature (composta dalle tre funzionarie del MiC, dal Direttore dell’ICPI Leandro Ventura, e, per SIMBDEA, da Alessandra Broccolini, Emanuela Rossi e Rosario Perricone). SIMBDEA è stata incaricata inoltre dei compiti di tutoraggio e segreteria (tutor: Vita Santoro; segreteria: Sara Cozzani).

È stato inoltre realizzato un primo elenco di più di mille manifestazioni a cura del Servizio VI e dell’ICPI che, oltre ai dati reperiti dalle autocandidature raccolte tramite il bando FNRS 2019 e da fonti web, ha incorporato anche le informazioni richieste agli Istituti periferici del MiC e reperite dalle Pro Loco. Il progetto vede infatti la collaborazione, in tutte le sue fasi, di importanti presidi territoriali quali le Soprintendenze ABAP e l’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia (Unpli). Dopo la prima fase di ricognizione, la ricerca antropologica vera a propria avrà l’obiettivo di mappare e approfondire un numero limitato di rievocazioni.
Nel corso di un anno, i ricercatori dovranno redigere delle schede catalografiche e inventariali, sperimentando, nella prima fase di lavoro, la “scheda descrittiva per eventi culturali” elaborata dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) e, nella seconda fase, nuove forme di schedatura partecipata, dando il più possibile spazio e risalto a forme locali di documentazione e di “patrimonializzazione” che possono esprimersi ad esempio in archivi audiovisivi, collezioni di oggetti, musei o iniziative di associazionismo locale. Come base teorica e metodologica del progetto si colloca il patrimonio comune disciplinare relativo ai processi di “identificazione partecipativa”, documentazione e ricerca sul patrimonio immateriale per sua definizione strettamente legato alle comunità che ne sono detentrici e protagoniste in forma contestuale, relazionale, collaborativa, processuale, sostenibile.

Si sta valutando di introdurre anche uno specifico focus su “Covid e rievocazioni”, per indagare le eventuali specifiche modalità attraverso cui elementi culturali delle manifestazioni sono stati e/o vengono vissuti anche in assenza dello svolgimento vero e proprio, approfondendo la memoria comunitaria delle rievocazioni.

Le schede che i ricercatori utilizzeranno nel corso dell’indagine sono schede sperimentali che, mediante il progetto, potranno essere modificate e affinate con l’obiettivo di produrre strumenti ufficiali istituzionali e che consentiranno di inserire i risultati del progetto all’interno delle banche dati del MiC raggiungendo in questo modo uno degli obiettivi della restituzione che sta emergendo dal riscontro delle comunità di eredità.

Si prevedono ulteriori modalità di restituzione dei risultati dell’indagine, quali la pubblicazione degli elenchi e delle schede sul sito web dell’ICPI, assieme ad una resa grafica geolocalizzata; pubblicazioni e convegni.

 

Novembre 2021: Al via la ricerca nazionale del Ministero della Cultura sulle rievocazioni storiche con la formazione ai ricercatori.

Il prof. Daniele Parbuono (Università degli Studi di Perugia)

Il progetto “Mappatura delle rievocazioni storiche sul territorio nazionale” ha avviato la fase di ricerca con le prime giornate di formazione rivolte agli otto antropologi culturali selezionati, svolte venerdì 5 e sabato 6 novembre presso la Sala Carpitella dell’ICPI. Nel corso delle giornate, organizzate assieme alla Società Italiana per la Museografia e i Beni Demoetnoantropologici (SIMBDEA), sono stati presentati gli obiettivi, gli strumenti e il metodo di lavoro da parte delle funzionarie demoetnoantropologhe che curano il progetto, Valentina Santonico, Valeria Trupiano e Alessia Villanucci, e le questioni teoriche e interpretative da parte di alcuni membri del Comitato Scientifico del progetto, Pietro Clemente (presidente onorario SIMBDEA), Fabio Dei (Università di Pisa) e Daniele Parbuono (Università degli Studi di Perugia). SIMBDEA ha coadiuvato la discussione, con la presenza del presidente Alessandra Broccolini, e ha fornito le prime indicazioni operative, con l’intervento del tutor Vita Santoro.

 

Le funzionarie demoantropologhe Valentina Santonico e Valeria Trupiano e la prof.ssa Alessandra Broccolini, (SIMBDEA) presentano ai ricercatori il corso di formazione.

 

Ideato dal Servizio VI della Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio (DG ABAP) e dall’ICPI e implementato con la collaborazione di SIMBEDA, il progetto ha l’obiettivo di realizzare un’ampia ricognizione delle rievocazioni storiche sul territorio nazionale. Caratterizzate da una crescita esponenziale, grande vitalità e da un importante investimento da parte delle comunità di eredità, si configurano come un’“ampia gamma di eventi e pratiche pubbliche accomunate dalla volontà di rivivere o mettere in scena momenti del passato storico, attraverso performances di massa caratterizzate dall’uso di costumi e di ricostruzioni di ambienti e manufatti d’epoca” che coinvolgono gruppi di individui o intere comunità (F. Dei, C. Di Pasquale, 2017, Rievocare il passato: memoria culturale e identità territoriali, Pisa University Press, pag. 7).

 

 

I ricercatori del progetto (Maria Elena Buslacchi, Elisabetta Frasca, Valentina Gamberi, Bianca Myftari, Mario Pesce, Daniele Quadraccia, Omerita Ranalli, Francesca Romana Uccella).

I ricercatori – Maria Elena Buslacchi, Elisabetta Frasca, Valentina Gamberi, Bianca Myftari, Mario Pesce, Daniele Quadraccia, Omerita Ranalli, Francesca Romana Uccella – in questa prima fase del progetto selezioneranno almeno cinquanta rievocazioni ciascuno per documentarle sperimentando la “scheda descrittiva per eventi culturali” elaborata dall’Istituto Centrale per il Catalogio e la Documentazione (ICCD), a partire da un elenco di più di mille manifestazioni realizzato dal Servizio VI DG ABAP e dall’ICPI utilizzando una pluralità di fonti che comprendono i dati forniti dalle Soprintendenze Archeologia Belle Arti e Paesaggio (SABAP), dalle Direzioni Regionali Musei (DRM) coinvolte e dall’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia (UNPLI).

Si tratta di un progetto che vede la partecipazione di molti soggetti che stanno contribuendo, da diverse prospettive, alla costruzione di uno spazio di osservazione del fenomeno delle rievocazioni storiche su scala nazionale individuando e documentando un patrimonio culturale immateriale che si sta configurando di estremo interesse in relazione ai processi di patrimonializzazione delle comunità di eredità.

II progetto prevede anche la realizzazione di diversi canali di restituzione degli esiti della ricerca, tra cui la realizzazione di uno spazio specificamente dedicato alle rievocazioni storiche sul nuovo sito ICPI all’interno del quale saranno resi fruibili la mappatura degli eventi e i relativi corredi documentari.

 

Maggio 2022: conclusione della mappatura nazionale e avvio dell’approfondimento partecipativo con le comunità.

Napoleonica al Forte di Bard, Archivi Associazione Forte di Bard (Bard)

Giovedì 12 maggio si è conclusa la prima fase del progetto con una giornata di presentazione e discussione del lavoro finora svolto dai ricercatori, dando inizio all’ultima fase della ricerca. Gli otto ricercatori hanno infatti consegnato e presentato una versione affinata del primo elenco delle rievocazioni relative ai territori di competenza, messo loro a disposizione dall’ICPI. Hanno inoltre illustrato il processo e i risultati dell’attività di compilazione delle cinquanta schede redatte o in corso di redazione da ciascuno di loro, sperimentando lo strumento catalografico elaborato dall’ICCD al fine di individuare e documentare eventi culturali. La selezione è stata fatta a partire da criteri elaborati dall’ICPI con il concorso del Comitato Scientifico per orientare, applicandoli con una flessibilità volta a restituire le peculiarità territoriali, questa prima ricognizione del fenomeno: rappresentatività territoriale, varietà tipologica, vitalità (declinata utilizzando il parametro dei 5 anni minimo di attività e in corso), definizione della manifestazione quale “rievocazione” da parte della comunità, riferimento a un evento storico reale o percepito come tale, inclusione di eventi a carattere religioso nel caso di presenza di elementi rievocativi.

Corteo Storico del Palio di Asti, foto di Beppe Lachello (Asti – 2019)

Nella fase di lavoro appena conclusa, così come in questo incontro, è stata preziosa la collaborazione dei funzionari responsabili di area V e dei funzionari demoetnoantropologi delle Soprintendenze Archeologia Belle Arti e Paesaggio che hanno messo a disposizione dei ricercatori la conoscenza e i contatti relativi ai rispettivi territori, così come importante è stata la partecipazione dell’Unpli e delle tante Pro Loco, associazioni e istituzioni locali che hanno permesso di avere le informazioni indispensabili a ricostruire il vitale panorama delle rievocazioni in Italia. La partecipazione del Comitato scientifico e del Gruppo di Lavoro ha consentito di affrontare con ricchezza di competenze e prospettive le questioni complesse di ordine metodologico che una ricerca sperimentale come questa inevitabilmente e auspicabilmente pone.

Durante il mese di gennaio si è unito al progetto, come tirocinante nell’ambito del Master di II livello “Studi dell’ambiente e del territorio – Environmental Humanities” del Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo dell’Università degli Studi “Roma Tre”, il dott. Alejandro Gana Nuñez il quale ha approfondito alcuni aspetti metodologici del progetto individuando categorie utili a restituire graficamente, a fine progetto, dati qualitativi e quantitativi prodotti.

 

 

alcune delle locandine delle rievocazioni storiche mappate dai ricercatori del progetto

 

Importante segnalare anche le occasioni di formazione che hanno caratterizzato questi mesi di attività dei ricercatori: un approfondimento è stato dedicato al trattamento dei dati personali e ai relativi strumenti specificatamente prodotti dall’ICPI per questo progetto, a cura dell’avv. Stefania De Francesco; le funzionarie dott.sse Ada Gabucci, Maria Letizia Mancinelli e Elena Musumeci dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione hanno presentato la scheda descrittiva per eventi culturali e hanno costantemente coadiuvato i ricercatori in merito alla sua applicazione; questi ultimi, a loro volta, stanno fornendo riscontri relativi alla sua sperimentazione. Un altro momento formativo ha visto la presentazione della scheda R.E.I.L. – Registro delle Eredità Immateriali di Lombardia da parte della dott.ssa Agostina Lavagnino, responsabile del progetto della Regione Lombardia, Direzione Generale Autonomia e Cultura, Archivio di Etnografia e Storia Sociale (AESS). Questo tracciato, volto alla documentazione del patrimonio immateriale, sarà utilizzato sperimentalmente nella seconda fase del progetto, appena avviata, per approfondire qualitativamente un minimo di tre rievocazioni individuate da ogni ricercatore, assieme al Comitato Scientifico, tra le cinquanta già schedate.

La ricerca dunque proseguirà ora sui territori, con indagini sul campo finalizzate ad approfondire, mediante etnografia partecipativa, il vissuto e le rappresentazioni locali di un mondo culturale che sta emergendo in tutta la sua vastità e vitalità.

 

 

Giugno 2022: conclusa la sperimentazione della scheda descrittiva per eventi culturali

Bozza di scheda in sperimentazione

La mappatura delle rievocazioni storiche condotta dai ricercatori coordinati dall’ICPI in collaborazione con SIMBDEA prosegue raggiungendo i molti obiettivi previsti dal progetto. Tra questi, la sperimentazione della scheda descrittiva per eventi culturali elaborata dall’ICCD. Si tratta di uno strumento catalografico utile a descrivere eventi culturali, sociali e storici con la possibilità di associare materiali di qualunque tipo (fotografici, sonori, audiovisivi, ecc.) per la documentazione e la restituzione dell’avvenimento. L’authority può costituire uno strumento utile ai fini del censimento generale degli eventi identificati su un territorio in differenti momenti storici, anche non coevi alla compilazione, e può rappresentare una chiave di accesso ad altre risorse rilevanti e collegate all’evento descritto, attraverso l’instaurazione di relazioni trasversali.

Il lavoro di sperimentazione svolto in questi mesi ha visto un costante dialogo tra gli otto ricercatori (Maria Elena Buslacchi, Elisabetta Frasca, Valentina Gamberi, Daniele Quadraccia, Bianka Myftari, Mario Pesce, Omerita Ranalli, Francesca Uccella), la tutor Vita Santoro, le funzionarie dell’ICPI (Valentina Santonico, Valeria Trupiano, Alessia Villanucci), referenti della verifica scientifica delle schede, e le funzionarie dell’ICCD che  partecipano al progetto, Maria Letizia Mancinelli e Elena Musumeci, le quali hanno fornito gli indirizzi metodologici per l’applicazione della nuova scheda, con chiarimenti e indicazioni sulla sua compilazione nel corso dell’attività sul campo. La sperimentazione si è conclusa il 9 giugno, giorno in cui i ricercatori hanno presentato alle funzionarie dell’ICCD osservazioni e proposte relative allo strumento catalografico in corso di elaborazione alla luce delle circa cinquanta schede realizzate da ciascuno per un totale di più di quattrocento riscontri catalografici. Questi ultimi, redatti nel sistema Sigecweb, saranno pubblicati sul sito del Catalogo Generale dei Beni Culturali https://catalogo.beniculturali.it/ a fine progetto.

Se, da una parte, l’impiego della scheda descrittiva per eventi culturali si è rivelato molto prezioso per arricchire le informazioni riguardanti una parte delle circa 1200 rievocazioni censite nell’ambito del progetto, dall’altro la sua sperimentazione tramite l’attività di ricerca ha fornito al Ministero della Cultura dati e riscontri competenti, utili alla strutturazione di questo nuovo strumento di lavoro.