Il Geoportale della Cultura Alimentare: cibo e territorio lucano

Melfi è la nuova tappa del viaggio del Geoportale della Cultura Alimentare all’interno del Patrimonio Immateriale Alimentare della Regione Basilicata

 

7 giugno 2022, h18.30 – Il 7 giugno 2022 il Castello di Melfi inaugura la mostra esperienziale “Il Geoportale della Cultura Alimentare: cibo e territorio lucano” e invita il pubblico a condividere il viaggio all’interno della cultura alimentare della Regione Basilicata, ospitato nei mesi precedenti dal Museo Archeologico Nazionale “Domenico Ridola” di Matera.

La mostra esemplifica e materializza in un’esposizione fisica il lavoro di ricerca e mappatura delle eccellenze dei saperi e dei sapori lucani. Un complesso lavoro che conduce e coordina il Geoportale della Cultura Alimentare – GeCA – l’importante iniziativa del Ministero della Cultura promosso dall’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale (MIC – Ministero della Cultura), finanziato dal PON “Cultura e Sviluppo” e sostenuto dalla Regione Basilicata con la collaborazione dell’Università degli Studi della Basilicata.

Lo spirito del Geoportale nel progetto della Basilicata punta a valorizzare il patrimonio immateriale lucano attraverso un racconto documentato della storia del ricco mondo dell’eno-gastronomia di questa Regione, offrendo allo stesso tempo un valido supporto allo sviluppo dei territori in chiave turistico-culturale.

Ospitato per 4 mesi dal Museo Archeologico Nazionale “Domenico Ridola” di Matera, il percorso multidisciplinare e itinerante del GeCA approda ora in un altro punto di grande attrattiva della Regione Basilicata, il Castello della capitale della normanna contea di Puglia e precisamente nella III saladel Museo Archeologico Nazionale “Massimo Pallottino” – Castello di Melfi.  La prossima tappa in programma sarà ancora all’interno della Regione.

Il progetto multidisciplinare nel suo complesso è impegnato nella salvaguardia del patrimonio storico demoetnoantropologico delle tradizioni e del saper fare ed è coordinato a un articolato progetto di comunicazione digitale che, grazie all’originale format della micronarrazione, celebra la divulgazione emozionale delle culture locali del nostro Paese, per promuovere e conservare la memoria collettiva con la prospettiva di contribuire in modo innovativo allo sviluppo territoriale.

Brevi video di narrazione ed esemplificazione delle tradizioni enogastronomiche locali, testimonianze dirette e memorie di produttori che valorizzano e perpetuano l’imperitura cultura alimentare per un futuro senza tempo. Alcune di queste micronarrazioni saranno inserite nel percorso espositivo della mostra, per concorrere al racconto delle pratiche, tradizioni e memorie collettive legate al cibo, che afferiscono ad un unico e vasto patrimonio immateriale da tutelare e divulgare.

La mostra accompagna lo spettatore con pannelli espositivi e strumenti multimediali, alla scoperta di tre macro aree tematiche dedicate al cibo, di cui si indaga il rapporto fra storico e contemporaneo, fra sapori e migrazioni, fra socialità e gioco, fra tradizioni e feste.

La tappa finale propone un’esperienza interattiva che permette all’utente di vivere o ri-vivere i contesti eno-gastronomici legati alle eccellenze protagoniste della mostra: un’installazione dove il visitatore è invitato a vivere un’esperienza di realtà immersiva caratterizzata da un forte impatto emozionale e fruibile attraverso visori di realtà virtuale.

Attraverso le tecnologie digitali, gli archivi, gli eventi, la comunicazione e le ricerche, realizzate ad hoc per la Basilicata, s’intende dare visibilità al territorio nazionale e all’eccezionale ruolo che la cultura alimentare svolge nella sua valorizzazione.

I saluti istituzionali diGiuseppe Maglione, Sindaco di Melfi introdurranno la conferenza stampa a inaugurazione della mostra.

Seguiranno gli interventi di alcuni dei membri del Comitato Scientifico della mostra: Leandro Ventura,in qualità diDirettore dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, contribuirà a sensibilizzare l’attenzione pubblica sull’importanza della tutela e valorizzazione del Patrimonio Immateriale come memoria collettiva identificativa di ogni territorio, e comemembro del Comitato Scientifico, illustrerà il percorso fisico e teorico dell’esibizione nelle sue sezioni tematiche; insieme aErminia Lapadula, Direttore Museo Archeologico Nazionale “Massimo Pallottino” di Melfi e Annamaria Mauro, Direttore Regionale Musei della Basilicata,faremo un breve viaggio attraverso la ricca e variegata cultura alimentare lucana.

 

A chiudere la conferenza, cui seguono la visita della mostra e un aperitivo dai sapori locali, il contributo di Paride Leone, Presidente Slow Food Basilicata.

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Ufficio stampa del progetto Geoportale della Cultura Alimentare:

Contatti per la stampa: SPOONGROUP
Silvia Sassone   Tel: 0236595292   Email: sassone@spoongroup.it
Elisa Tonghini   Tel: 0236595292   Email: tonghini@spoongroup.it

 

GEOPORTALE DELLA CULTURA ALIMENTARE

Il Geoportale,nato con Expo2015 per volontà del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, ha l’obiettivo di raccogliere, produrre e divulgare la cultura etnoantropologica legata al cibo. La continuità del progetto, a conclusione del grande evento meneghino, è stata trasferita alla Direzione dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale che opera condividendo i valori della Convenzione UNESCO 2003 sui beni immateriali come patrimonio dell’umanità. Il Geoportale della Cultura Alimentare scaturisce dalla volontà di condividere in un’unica identità digitale gli archivi documentali presenti sul territorio nazionale connessi al cibo, con lo scopo di contribuire allo sviluppo dei territori su base turistico-culturale. Quest’insieme di dati raccolti inizialmente a scopo scientifico si sono trasformati, attraverso il Geoportale, in un bene accessibile al pubblico. L’intero progetto è il risultato di un lavoro di ricerca e sviluppo condotto dall’Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia, in collaborazione con l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Inoltre, negli anni, hanno contribuito alla sua crescita altri Enti quali la Regione Umbria e l’Ente Regionale Patrimonio Culturale della Regione.