Genti di mare: memorie per il futuro

Di Laura Menin

Per secoli, i pescatori delle marinerie di Cattolica e Gabicce (RN) hanno coltivato una sofisticata conoscenza pratica e credenze magico-religiose per fronteggiare i pericoli dei venti e degli abissi marini. A partire dagli anni ’20 del Novecento, il progressivo passaggio dalla vela (al terzo) al sistema di propulsione a motore e la diffusione, nei decenni successivi, di nuovi sistemi e tecnologie per la navigazione e la pesca, hanno permesso ai pescatori della pesca artigianale di esercitare maggior controllo sulla radicale imprevedibilità che aveva a lungo segnato la loro vita quotidiana, innescando trasformazioni senza precedenti.

L’intervento ripercorre le trasformazioni culturali ed ecologiche scatenate dalla motorizzazione e dalla modernizzazione delle marinerie tradizionali medio-adriatiche, a partire delle memorie di oltre 20 pescatori di età compresa fra 97 e 65 anni raccolte nell’ambito del progetto di ricerca “Genti di Mare: Memorie del passato per un futuro sostenibile” realizzato dal Museo della Regina di Cattolica (Programma European Heritage Days Stories 2019).

Le memorie dei pescatori di Cattolica e Gabicce, che si aggiungono alle testimonianze già raccolte nel 1995, danno voce a un patrimonio immateriale fatto di saperi, forme di socialità e mondi di vita ormai scomparsi. Al contempo, ci invitano a riflettere sulle profonde trasformazioni che hanno attraversato la complessa relazione di interdipendenza fra comunità costiere e ambiente marino. L’idea centrale è che questo patrimonio immateriale può, e deve, divenire una risorsa per costruire un’esperienza del presente radicata nella conoscenza del passato e per immaginare un futuro sostenibile.